sabato 9 gennaio 2016


quando l'adolescente chiede di essere aiutato 6

                      il percorso di counseling familiare




[...]L'atteggiamento mortificato con cui egli talvolta subisce o l'ostinazione con cui più spesso ignora le "raccomandazioni" di genitori, docenti, adulti in genere vanno visti anche come un effetto, un feedback di numerose e ripetute, quanto inconsapevoli disconferme, squalifiche, risposte incongruenti o risposte tangenziali di cui è stato fatto oggetto proprio da quegli adulti che pure intendono affiancare la sua crescita. Molte volte gli adulti ignorano completamente l’adolescente, ignorano quanto chiede esplicitamente o implicitamente, con disinvoltura cambiano argomento, fraintendono, eludono la risposta…durante quei frettolosi e difficilissimi minuti di conversazione con l'adolescente. Accade all'adulto, anche educatore e non di rado, di inviare messaggi non congruenti tra verbale e non verbale o di utilizzare la proposta dell’adolescente come punto di partenza per introdurre un argomento completamente diverso o, peggio, un rimprovero, un confronto...
         Quando i protagonisti di questa inefficace relazione sono proprio i genitori o uno di loro in particolare, e le difficoltà dell'adolescente si annidano in famiglia più che con i pari o nella socializzazione, accogliere il suo SOS:  Sostegno Organizzazione Sfida, significherà coinvolgere con lui i suoi genitori ed anche, quando ci sono, fratelli e/o sorelle, insomma la famiglia al completo, già perché ogni  famiglia ha sue norme e regole ed è un sistema nel quale nessun soggetto può dirsi indipendente dagli altri e in cui ogni azione, ogni comportamento ha effetti su ogni altro elemento del sistema, ogni azione è interazione che comporta una retroazione, in un clima necessariamente di stabilità e cambiamento. Il sistema famiglia potrà avere confini rigidi o...[...]

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