Percezione del tempo nel qui e ora
[...]Il tempo è una realtà interiore, ha un valore psicologico, è Distensio animi, estensione dell'anima e in virtù di questo possiamo misurarci con ciò che è passato e che quindi non esiste realmente: a ciascuno di noi la possibilità di renderla operazione in grado di ampliare e approfondire il nostro vissuto, piuttosto che imprigionarlo in vincolanti giochi di causa-effetto.
Ci accade di dire a noi stessi o agli altri che soffrire per ciò che è passato, e quindi non è più, non ha alcun senso, che è una connaturata abitudine dalla quale potremmo essere liberi, se solo lo volessimo davvero, eppure il dolore e la sofferenza per ciò che è stato morde a lungo, talvolta per una vita intera minando il presente, mentre paure e ansie oscurano il futuro. In questa condizione, il presente ci appare tempo stretto, tempo avaro che poco ci dona e tanto ci toglie, che corre veloce, ci impedisce di cogliere i traguardi a cui aneliamo e ci costringe ad una irrefrenabile quanto infruttuosa rincorsa.
Mi sono imbattuta recentemente in una domanda così cristallina da costituire la risposta alle nostre interrogazioni e persino a che cosa dovremmo fare per saziare la nostra fame di tempo:
allungare o allargare la vita? [...]